Tutto ciò che delle mie letture mi incuriosisce, mi emoziona, mi fa arrabbiare, mi fa sorridere, mi porta via, mi resta addosso per tanto tempo. Come la forma dell'intreccio della paglia. A gambe nude, d'estate.

mercoledì 7 novembre 2012

Da "La tempesta del secolo", di Stephen King (Sperling & Kupfer, 2005)




da INTRODUZIONE

Mi intimidiva la prospettiva di creare un'intera collettività (l'avevo già fatto in due romanzi, Le notti di Salem e Cose preziose, ed è un'impresa titanica), ma le possibilità che mi venivano offerte erano stimolanti. Sapevo anche di essere arrivato al punto in cui dovevo assolutamente scrivere se non volevo perdere la mia occasione. Le idee articolate, che sono poi la maggioranza, resistono per un discreto lasso di tempo, ma una storia che parte da una singola immagine, che esiste soprattutto in forza della sua potenzialità, è merce assai più deperibile.
Ritenevo che le probabilità che La tempesta del secolo crollasse sotto il proprio peso fossero abbastanza alte, ma nel dicembre 1996 cominciai a scrivere.


(...)

Mostratemi un regista che non abbia qualcosa di Stalin e io vi farò vedere un cattivo regista.

(...)

da PARTE PRIMA

Linoge 

 Atto 1



MIKE ANDERSON (voce fuori campo)
Mi chiamo Michael Anderson e non sono quello che si definirebbe un erudito. Non sono forte nemmeno in filosofia, ma so una cosa: in questo mondo ci si passa pagando. Di solito un bel po'. Qualche volta tutto quello che hai. È una lezione che pensavo di aver imparato nove anni fa, durante quella che da queste parti chiamano la tempesta del secolo.

(...)

MIKE
Mi sbagliavo. Durante quella bufera spaventosa avevo solo cominciato a imparare. Ho finito la settimana scorsa.

(...)

MIKE (voce fuori campo)
Io sono cresciuto nel Maine... ma in un certo senso non ho mai veramente vissuto nel Maine. Credo che lo stesso direbbe chiunque provenga dalla mia parte del mondo.

(...)

MIKE (voce fuori campo)
(continua)
La gente di Little Tall manda le sue tasse ad Augusta, come tutti gli altri, e sulle nostre targhe abbiamo un'aragosta o una strolaga, come gli altri, e facciamo il tifo per le squadre dell'Università del Maine, specialmente quella femminile di pallacanestro, come gli altri...

(...)

MIKE (voce fuori campo)
(continua)
Ma noi non siamo uguali a tutti. La vita sulle isole è diversa. Quando ce n'è bisogno, noi facciamo squadra.

(...)

MIKE (voce fuori campo)
(continua)
E sappiamo mantenere un segreto quando è necessario. Ne abbiamo serbati in quantità nel 1989. (pausa) E la gente dell'isola li conserva ancora.

(...)

MIKE (voce fuori campo)
(continua)
Io lo so.

(...)

MIKE (voce fuori campo)
(continua)
Mi tengo in contatto.

(...)

MIKE (voce fuori campo)
La prima persona di Little Tall a vedere André Linoge fu Martha Clarendon.

(...)

MIKE (voce fuori campo)
(continua)
Fu l'ultima persona che vide.

(...)

LINOGE
(occhi chiusi)
Nato nel vizio, morto nel supplizio. Nato nel peccato, a entrare sia invitato.

(...)

LINOGE
(canta)
"Io sono una teierina, rotonda e piccolina...
Di qui ho il manicuccio, di là c'è il mio beccuccio."

(...)

Atto 4


93     INTERNO: INGRESSO DI CASA ANDERSON, CON MOLLY E RALPHIE.

Qualche metro più avanti, vicino al tavolino del telefono, c'è uno specchio. RALPHIE ha sistemato una sedia per montarci sopra e guardarsi il segno rosso che ha sul naso. È una voglia graziosa e non toglie niente all'estetica del suo viso.
MOLLY non si accorge di lui. È contenta di essere al riparo e ancor più contenta di aver rispedito a casa tutti i bambini di cui è responsabile. Si scuote la neve dai capelli, poi si toglie il giaccone e lo appende. Guarda le scale, torce la bocca al ricordo della disavventura di PIPPA, poi ride tra sé.

MOLLY
(a se stessa)
Il bottone del rimpicciolimento!

RALPHIE
(sempre guardandosi allo specchio)
Mamma, perché devo avere questo coso?

MOLLY gli si avvicina, gli appoggia il mento sulla spalla e lo guarda nello specchio. Creano così un amabile quadretto di madre e figlio. MOLLY gli tocca con mano affettuosa il piccolo segno rosso sul naso.

MOLLY
Tuo papà dice che è una sella di fata. Dice che significa che sei nato fortunato.

(...)

Atto 5 


LINOGE entra, attraversa la cella e va a sedersi, rivolto verso la porta. Tira su le gambe in modo da posare i talloni (indossa calze bianche da sport) sul bordo della branda e ci guarda tra le ginocchia flesse. Resterà in quella stessa posizione per qualche tempo. Ha rilasciato le mani che pendono inerti. Sulle sue labbra c'è una traccia di sorriso. Se vedessimo qualcuno che ci guarda in questo modo, probabilmente ce la daremmo a gambe. È lo sguardo della tigre in gabbia: immobile e vigile, ma colmo di violenza latente.

(...)

da PARTE TERZA

La resa dei conti 

Atto 7 


MIKE (voce fuori campo)
Nove anni fa, è stato. Presi la macchina e me ne andai con il traghetto delle undici e dieci. Non sono più tornato.

(...)

MIKE (voce fuori campo)
Lì per lì non pensavo a dove andare, me ne andavo e basta.

(...)

MIKE (voce fuori campo)
La sola cosa a cui pensavo era di dovermi mettere gli occhiali scuri tutte le sere quando il sole sarebbe sceso. Che ogni chilometro in più sul mio contachilometri era un chilometro in più lontano da Little Tall.

(...)

MIKE (voce fuori campo)
Certe volte l'isola mi sembra lontanissima e André Linoge solo il personaggio di un brutto sogno. Certe volte... quando mi sveglio a notte fonda cercando di non gridare... mi sembra vicinissima. E, come ho detto all'inizio, mi tengo in contatto.

(...)

MIKE (voce fuori campo)
... ma la gente dell'isola sa mantenere un segreto. Noi abbiamo mantenuto il nostro nel 1989 e la gente che vive ancora lì continua ancora a mantenerlo. (...) È dura, lo so, ma...

MIKE (voce fuori campo)
... questo mondo è un passaggio a pagamento. Certe volte hai da pagare poco, ma il più delle volte il prezzo è alto. E di tanto in tanto è pari a tutto quello che hai. È una lezione che ho imparato nove anni fa, a Little Tall, durante la tempesta del secolo...

MIKE (voce fuori campo)
... ma mi sbagliavo. Durante quella terrificante tormenta stavo solo cominciando a imparare. Ho finito la settimana scorsa.

Nessun commento:

Posta un commento