Tutto ciò che delle mie letture mi incuriosisce, mi emoziona, mi fa arrabbiare, mi fa sorridere, mi porta via, mi resta addosso per tanto tempo. Come la forma dell'intreccio della paglia. A gambe nude, d'estate.

domenica 25 novembre 2012

Da "La vera Miss Brodie", di Muriel Spark (Adelphi, 2006)




Fino ad allora le pareti delle aule erano state coperte dai nostri quadretti e dai nostri disegni, da resoconti di viaggio, pagine del "National Geographic", fotografie di animali e uccelli esotici. E adesso arriviamo a quel personaggio in cerca d'autore che è Miss Christina Kay, e alla sua classe dalle pareti piene di riproduzioni di opere antiche e rinascimentali: Leonardo da Vinci, Giotto, Filippo Lippi, Botticelli. Le aveva prese a prestito dal corso di educazione artistica delle superiori, diretto dal bell'Arthur Couling. C'erano anche alcuni pittori fiamminghi e Corot, e perfino un ritaglio di giornale che mostrava la Marcia su Roma di Mussolini.

domenica 11 novembre 2012

Da "Il talento di Mr. Ripley", di Patricia Highsmith (Bompiani, su licenza per Corriere della Sera. Inchieste, 2012)




Era solitario ma non si sentiva solo. Era una sensazione molto simile a quella provata la notte di Natale a Parigi, era la sensazione di trovarsi su una ribalta con tutto il mondo che lo guardava, la sensazione di dover stare costantemente sul chi vive, di essere messo alla prova ogni minuto, perché il minimo errore gli sarebbe stato fatale. Ma era assolutamente certo che non avrebbe fatto errori. Questa certezza dava alla sua esistenza una indefinibile, deliziosa atmosfera rarefatta di purezza simile a quella, riteneva Tom, che deve provare un attore quando sale in scena, conscio di saper recitare una parte meglio di chiunque altro. Era se stesso eppure non era se stesso. Si sentiva libero e senza macchia, per quanto controllasse ogni minima azione.

mercoledì 7 novembre 2012

Da "La tempesta del secolo", di Stephen King (Sperling & Kupfer, 2005)




da INTRODUZIONE

Mi intimidiva la prospettiva di creare un'intera collettività (l'avevo già fatto in due romanzi, Le notti di Salem e Cose preziose, ed è un'impresa titanica), ma le possibilità che mi venivano offerte erano stimolanti. Sapevo anche di essere arrivato al punto in cui dovevo assolutamente scrivere se non volevo perdere la mia occasione. Le idee articolate, che sono poi la maggioranza, resistono per un discreto lasso di tempo, ma una storia che parte da una singola immagine, che esiste soprattutto in forza della sua potenzialità, è merce assai più deperibile.
Ritenevo che le probabilità che La tempesta del secolo crollasse sotto il proprio peso fossero abbastanza alte, ma nel dicembre 1996 cominciai a scrivere.


domenica 4 novembre 2012

Da "Il gioco degli specchi", di Andrea Camilleri (Sellerio editore Palermo, 2011)




No, il sogno che aviva appena finuto di fari era sbagliato. Lui non sarebbi mai nisciuto pazzo, ne era certo. Semmai si sarebbi a picca a picca rimbambito, scordannosi macari nomi e facci delle pirsone cchiù care, fino a sprufunnari in una speci di solitudini 'ncoscenti.
Ma che confortevoli pinseri che gli vinivano di primo matino!