Tutto ciò che delle mie letture mi incuriosisce, mi emoziona, mi fa arrabbiare, mi fa sorridere, mi porta via, mi resta addosso per tanto tempo. Come la forma dell'intreccio della paglia. A gambe nude, d'estate.

venerdì 29 giugno 2012

Da "Caffè Trieste", di Olga Campofreda (Giulio Perrone Editore, 2011)




Adoravo Ferlinghetti. Questo lo sapevano tutti. Il mio entusiasmo per la sua poesia era un dato di fatto talmente acclarato che aveva assunto lo stesso valore di una qualifica fisica. Come dire: hai presente quella ragazza con gli occhi scuri, i capelli lisci, bassina, Ferlinghetti?


Da "Firmino", di Sam Savage (Einaudi, 2008)




Penso sempre che ogni cosa durerà in eterno, ma non è mai così. In realtà, niente esiste per più di un istante, tranne ciò che custodiamo nella memoria. Cerco sempre di conservare dentro di me ogni momento - preferirei morire piuttosto che dimenticare.

domenica 24 giugno 2012

Da "Ora segnata", di Angelo Marenzana (Iris 4 Edizioni, 2011)




Una radio rimandava le note scoppiettanti di un motivetto in voga, un ballabile che portava il buonumore già alle prime battute nonostante recitasse la storia un po' infantile di un gattino a cui non mancava pane, vino, casa e insalata ma era morto comunque.


Da "Le stelle che stanno giù", di Azra Nuhefendić (Edizioni Spartaco, 2011)




La distruzione della Vijećnica fu dichiarata, a livello internazionale, un crimine contro l'umanità. Già nel 1993 tanti nel mondo incominciarono a raccogliere i soldi per ristrutturarla. Anche in Italia furono stanziati finanziamenti. Da Sarajevo, il direttore della Vijećnica, il professore Boro Pištalo, si era rifugiato in Slovenia. Ma, ahimè, né il direttore, né nessun altro a Sarajevo vide mai un centesimo.